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Egisto Macchi - The Complete Ayna Sessions 72-76 * 13CD Cinedelic *
Là dove c’erano gli spazi dell’Ayna a Firenze, oggi c’è un grande ristorante per turisti. Negli anni sessanta però, prima che i centri storici delle grandi città italiane si trasformassero in salotti destinati al consumo, ancora si poteva concepire l’idea di allestire uno studio di registrazione tra gli Uffizi e piazza della Signoria, con ambizioso slancio imprenditoriale e spirito d’avventura: non era infatti Firenze la città di Superstudio, di Archizoom e di Piero Grossi, che nel 1963 aveva lì fondato il suo studio di Fonologia Musicale S 2F M, uno dei primi al mondo? L’idea venne all’editore musicale Aldo Bruzzichelli, che affidò al tecnico del suono Giuliano Giunti il compito di curare la realizzazione e l’allestimento dello studio. Giunti scelse di non modificare troppo la conformazione originaria degli spazi per salvaguardare il naturale riverbero delle spesse mura rinascimentali, utilizzando le stanze disabitate ai piani superiori come camera d'eco e disponendo al piano inferiore una strumentazione essenziale costituita da una serie di microfoni e un paio di registratori Ampex. Il periodo immediatamente successivo all’apertura non fu facile, per le scarse committenze e il ridotto giro d’affari. Giunti prese quindi la decisione di recarsi a Roma ogni settimana, dove Cinecittà e RAI offrivano notevoli opportunità nel campo di quelle musiche “applicate” a cinema e televisione da cui sarebbero scaturite pagine gloriose (Morricone su tutti) ma anche oscure sonorizzazioni talvolta illuminate da lampi di genio. E’ in questo mondo in fermento che sul finire degli anni sessanta incontra Egisto Macchi alla FonoRoma, stringendo con lui un sodalizio artistico che si protrarrà sino alla seconda metà del decennio successivo attraverso tredici lavori registrati negli studi Ayna di Firenze fra il 1969 e il 1976, pubblicati da Bruzzichelli in altrettanti LP dalle spoglie copertine bianche su cui era riprodotto solo il logo dell’etichetta, il numero di catalogo, il nome dell’autore e l’elenco dei brani. Questa intera serie viene oggi riprodotta in CD in un cofanetto curato dalla Cinedelic che ha il pregio di rendere di nuovo disponibile musica che da tempo i collezionisti si contendono a colpi di centinaia di euro nelle edizioni originali, uno spaccato esauriente e affascinante dell’opera di un compositore che nel suo percorso artistico ha saputo proiettare in diversi ambiti le sue molteplici anime di membro del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, autore di opere per il teatro musicale d’avanguardia, creatore di colonne sonore per il regista del free cinema Joseph Losey e fondatore – assieme a Evangelisti, Ketoff e altri - dello Studio R7-Laboratorio elettronico per la musica sperimentale a Roma nel 1968. Una poliedricità che si percepisce in tutta la sua ricchezza in queste “Ayna Sessions” registrate assieme a un manipolo di strumentisti reclutati da Giunti al Maggio Musicale Fiorentino, espressa nella surreale exotica di “Africa Minima” fra Les Baxter e Debussy come nelle cantate alla Fiorenzo Carpi di “Comedie Francaise”, nei drammatici toni morriconiani di “Prigionia” come nei barocchismi degli “Adagi e Allegri”, nei movimenti sincopati di “Violenza” come nelle trame eteree di “Messico”. Un viaggio fantastico fra epoche e scenari diversi, da cui emergono alcune delle pagine più ispirate di tutta la storia della library music saccheggiata dai crate diggers negli ultimi decenni: le trame impalpabili e spettrali de “Il Deserto”, il raid poliziottesco di “Nucleo Centrale Investigativo” e il dittico composto da “Pittura Moderna 1&2” e “Pittura Contemporanea”, in cui Macchi offre una rappresentazione sonora del lavoro di artisti come Burri, Mondrian, Pascali e Kandinsky riaffermando tautologicamente tutta la portata immaginifica della sua musica. (8)
Massimiliano Busti (Blow Up Magazine - Marzo 2021)